Informazioni per conoscere la piorrea…
La malattia parodontale (parodontite) è il termine schientifico per indicare la piorrea. Il termine è riferito ad una situazione di malattia su base infettiva che colpisce il PARODONTO. Il parodonto, dal greco parà (vicino) e odos (dente), è tutto ciò che di “biologico” circonda l’elemento dentario e cioè 1) gengiva, 2) legamento parodontale (“fili” biologici che legano il dente all’osso), 3) cemento radicolare, 4) osso alveolare (la concavità ossea in cui il dente è inserito). Se dunque il PARODONTO, inteso come insieme organizzato delle strutture sopra menzionate dovesse ammalarsi, in incorre nella piorrea, patologia che tende a distruggere i tessuti di sostegno dei denti. È a questo punto intuitivo capire che la perdita di supporto al dente ne determina la sua prematura caduta.
Ma come avviene la perdita e la distruzione del parodonto, inteso come l’insieme dei tessuti di sostegno al dente?
Ciò accade a causa dell’accumulo al di sotto dei solchi gengivali di enormi ammassi di batteri anaerobi (cioè che vivono e proliferano in mancanza di ossigeno). Da ciò la formazione delle cosiddette “tasche”, pericolosissime in quanto prime vere responsabili della gravissima situazione parodontale che andrà a svilupparsi. Mediante indagini rx-grafiche (rx periapicali ed ortopantomografia) unitamente al “sondaggio” delle tasche, il dentista può la malattia parodontale.
Come detto l’accumulo batterico a livello dei solchi gengivali determina la distruzione del legamento parodontale, dell’osso di sostegno del dente ed una gengivite iniziale che successivamente cronicizza. In ogni caso la piorrea riconosce un complesso di cause, tra cui le più determinanti lo stato di malattia sono:
- inadeguata igiene orale, spesso scarsa ed approssimativa.
- mancanza di visite di controllo periodiche dal dentista e di igiene orale professionale (da farsi almeno una volta ogni 5-6 mesi!).
- virulenza batterica.
- risposta individuale all’attacco batterico.
- familiarità verso la piorrea, se abbiamo parenti colpiti dalla malattia parodontale siamo più esposti al rischio di contrarla.
LA TERAPIA DELLA PIORREA, COME AFFRONTARLA E CURARLA
Dopo la diagnosi di piorrea, è opportuno non perdere tempo (la degenerazione dei tessuti e dell’osso è inesorabile continua giorno dopo giorno).
Negli stadi iniziali può bastare la terapia farmacologica (antibiotici specifici) associata all’ablazione tartaro con ultrasuoni ed alla “levigatura e sanificazione” delle radici. Questa è una procedura non chirurgica.
Nei casi conclamati più gravi è necessario ricorrere alla terapia chirurgica resettiva (delle tasche parodontali) e rigenerativa (dell’osso perduto e del legamento parodontale).
Come per tutte le patologie è dunque meglio prevenire l’insorgere di questa devastante situazione che incide a livello biologico e psicologico. Un’adeguato e corretta igiene orale domiciliare associata a visite di controllo a 4-6 mesi rimangono le armi migliori per la prevenzione della piorrea. In caso di diagnosi di piorrea ci si può comunque affidare alle cure di odontoiatri, regolarmente iscritti all’albo provinciale di categoria, che abbiano maturato esperienza nel trattamento chirurgico e non della malattia parodontale.
A cura del Dott. Princivalle Stefano